25 Aprile, le cerimonie dell'80° della Liberazione a Granarolo dell'Emilia

Una mattinata intensa e carica di emozione per la commemorazione dell’80° Anniversario della Liberazione a Granarolo dell’Emilia. Questa mattina, venerdì 25 aprile, abbiamo vissuto insieme un programma ricco di significato, per onorare la...
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25 aprile 2025

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Una mattinata intensa e carica di emozione per la commemorazione dell’80° Anniversario della Liberazione a Granarolo dell’Emilia.

Questa mattina, venerdì 25 aprile, abbiamo vissuto insieme un programma ricco di significato, per onorare la memoria, la Resistenza e i valori fondanti della nostra Repubblica.

Dopo il ritrovo al centro sociale “Il Roseto”, abbiamo inaugurato la mostra “80 papaveri rossi”, per poi dare il via al corteo accompagnato dal Corpo Bandistico "Città di Minerbio".
Tappe fondamentali del percorso: il Sacrario dei Caduti, con la deposizione della corona e la benedizione del parroco don Filippo Passaniti, il Parco della Resistenza, dove abbiamo reso omaggio al Monumento ai Partigiani.

Carichi di emozione e partecipati gli interventi del Sindaco Alessandro Ricci e del Presidente di ANPI Granarolo Stefano Cavallini, accompagnati dal Presidente del Comitato delle Celebrazioni, Carlo Trenti, e dalla presenza istituzionale della comandante dei Carabinieri Maria Luisa Privitera e della comandante della Polizia Locale Maria Angela Casamassima.

Emozionante anche la consegna delle tessere ANPI 2025 ad honorem e la premiazione delle Borse di studio 25 Aprile, che ha visto protagonisti studenti e insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Granarolo.

Le opere e i componimenti realizzati dagli studenti saranno esposti dalla prossima settimana, e per tutto il mese di maggio, nei locali della Biblioteca comunale Rodari. Un’occasione per continuare a riflettere insieme, attraverso lo sguardo delle nuove generazioni.

A chiudere la cerimonia, la deposizione della corona alla tomba-ossario dei Partigiani Caduti presso il cimitero comunale.

Dall'intervento del sindaco Ricci

"Ci sono giorni che non appartengono solo alla memoria. Sono giorni che parlano al nostro presente, che interrogano la nostra coscienza. Il 25 Aprile è uno di questi.
Non celebriamo soltanto una data: celebriamo una scelta. La scelta di resistere alla paura, alla violenza, all’ingiustizia.
La scelta di credere che libertà e giustizia valgano più della vita stessa. Ottant’anni dopo, dobbiamo chiederci: abbiamo saputo essere degni di quella scelta?
Se oggi siamo liberi di discutere del 25 Aprile, è solo grazie al 25 Aprile del 1945.
Grazie a chi, senza sapere se ce l’avrebbe fatta, ha avuto il coraggio di provarci.
Grazie a chi ha creduto che, anche nella notte più buia, la libertà fosse possibile
."
[...]
La Resistenza fu speranza che camminava su strade insicure, ma camminava.
E oggi?
Davanti alle macerie di Gaza, al sangue dell’Ucraina, davanti alle tante guerre dimenticate nel mondo, abbiamo il dovere di chiederci: abbiamo davvero imparato dalla Storia?
Ogni volta che l’ingiustizia vince, ogni volta che i civili muoiono sotto le bombe, ogni volta che la guerra sembra normale, la nostra memoria si spegne un po’.
Papa Francesco ci ha ammonito:
“Non abituiamoci alla guerra. Non restiamo indifferenti al dolore degli altri. Ogni guerra è una sconfitta dell’umanità.”
Resistere oggi significa non abituarsi alla violenza. Non arrendersi all’indifferenza. Non voltarsi dall’altra parte.

Qui il testo integrale del sindaco Alessandro Ricci

Dall'intervento del presidente di ANPI Stefano Cavallini

La Resistenza fu un grande movimento che si sviluppò tutta l’Europa che contribuì alla sconfitta dell’alleanza nazifascista, ma soprattutto fu portatrice di valori etici e morali che contribuirono ad immaginare che fosse possibile un mondo diverso, un mondo dove le nazioni potessero essere non più nemiche ma amiche e i popoli non più avversari ma fratelli.
Purtroppo dobbiamo registrare che da più parti si spinge ad una frantumazione dell’idea di un’Europa unita fondata su valori unificanti, per fare prevalere i concetti di nazione e nazionalismo che hanno provocato tanti danni al nostro continente.
Con preoccupazione verifichiamo che in determinate situazioni c’è chi vede la guerra come una possibile soluzione dei problemi e non come il problema stesso.
A tanti anni di distanza crediamo che i valori di pace, libertà e democrazia, propugnati da alcuni antifascisti in una remota isola del mare Tirreno, siano un importante punto di riferimento per chi crede in un mondo migliore.

Qui il testo integrale dell'intervento del presidente di ANPI Granarolo dell'Emilia

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Ultimo aggiornamento pagina: 25/04/2025 13:25:45

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