Descrizione
Il divario di genere indica la differenza di prospettive e possibilità dovute all’appartenenza a un genere. Si misura su criteri economici, politici, educativi e di salute.
Ci pare una buona occasione, in vista dell’8 marzo-Giornata Internazionale della Donna, pubblicare i dati più rilevanti del nostro Paese. Dati che, al di là delle interpretazioni, indicano che l’attenzione e l’impegno su questo tema devono essere mantenuti alti e costanti.
- In Italia il reddito medio degli uomini è quasi il doppio di quello delle donne.
- In Italia la metà delle donne con 2 o più figli non lavora. 1 donna su 10 con figli non ha mail lavorato.
- Discriminazione aziendale in Italia: 30,4%.
- Persone che nel 2020 hanno perso il lavoro in Italia: 101.000, di cui 99.000 donne (98%).
- In Italia solo il 13,5% dei sindaci è donna.
- Le donne dedicano più tempo in cucina e nei lavori domestici rispetto agli uomini (anche se hanno un lavoro o un impiego). Le donne in Italia, Malta, Cipro e Polonia vi hanno trascorso il tempo maggiore di tutta Europa, quindi sono le meno emancipate e quelle con maggiore disparità e diseguaglianza.
- Sebbene le donne si laureino in percentuale superiore rispetto agli uomini, più di una donna su quattro è sovraistruita rispetto al proprio impiego.
- L'Italia è uno degli ultimi posti in Europa per occupazione femminile.
Nel Sud dell'Italia questo dato negativo è addirittura raddoppiato (in Campania, Calabria, Sicilia 7 donne su 10 non lavorano). - Nella diseguaglianza di genere a livello mondiale l'Italia si trova al 76esimo posto. A livello europeo l'Italia è quartultima.
- Donne in Parlamento 35,7% - Uomini in Parlamento 34,3%
Donne in posizioni ministeriali 27,8% - Uomini in posizioni ministeriali 72,2%. - Nelle Università italiane 7 rettrici e 77 rettori.
- 37000 le neomamme che hanno lasciato il lavoro. Quando nasce un figlio il 73% delle volte è la madre a lasciare il lavoro.
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Ultimo aggiornamento pagina: 08/03/2021 11:38:49