Educare in comune, per il contrasto della povertà educativa e a sostegno di opportunità culturali ed educative per persone minorenni

Il titolo parla chiaro: educazione come priorità da perseguire assieme, perché l’unione fa la forza. Questo è in estrema sintesi il senso della progettazione coordinata tra i comuni del Distretto Pianura Est, coordinati dall’Unione Reno Galliera,...
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8 marzo 2021

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Il titolo parla chiaro: educazione come priorità da perseguire assieme, perché l’unione fa la forza. Questo è in estrema sintesi il senso della progettazione coordinata tra i comuni del Distretto Pianura Est, coordinati dall’Unione Reno Galliera, tra cui Granarolo dell’Emilia, che definisce la partecipazione al bando: Educare, bene comune. I destinatari sono le bambine, i bambini, le ragazze e i ragazzi; i contenuti sono le undici attività di carattere culturale finalizzate ad arricchire il loro sapere, le loro esperienze e soprattutto a qualificare la realtà progettuale e territoriale nel quale vivono per un coinvolgimento partecipato e appassionato.

Il progetto, che è stato presentato nell’ambito di un bando di finanziamento regionale, intende scongiurare circostanze di isolamento, con particolare riferimento ai più svantaggiati che vivono in contesti familiari fragili e vulnerabili o con disabilità e più a rischio di esclusione sociale per la carenza di relazioni, di stimoli educativi e culturali e per le limitate possibilità di partecipare alla vita della comunità. 
Parliamo (dati al 31 dicembre 2019) di una popolazione giovanile dai 0-17 anni del Distretto Pianura Est, pari a 26.951 minori (15,9% della popolazione complessiva), di cui 9.478 di età 0-6 anni, 9.625 della fascia 7-12, 7848 della fascia 13-17. Di questi residenti, hanno cittadinanza straniera 3.267 ragazzi, pari al 12,7% della popolazione complessiva di 0-17 anni. 
Per questo, il progetto prevede azioni rivolte a tutti i minori del distretto in una logica includente, non ghettizzante, prevedendo modalità di accesso e partecipazione preferenziali, mirate e assistite dei minori più a rischio di esclusione, segnalati dai servizi sociali e residenti in strutture protette o provenienti dal contesto migratorio.
Questo pone al centro delle politiche amministrative l’educare, la sua importanza, specialmente in un momento così delicato, che colpisce ancora di più queste fasce di popolazione, che sono le più disagiate. Educare è un bene prioritario e comune, da perseguire assieme, in sinergia, raccordo, collaborando per attingere ai migliori contributi per renderli opportunità accessibili a tutti.

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Ultimo aggiornamento pagina: 24/03/2021 14:58:03

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