Descrizione
Artigiani da quattro generazioni, 110 anni di lavoro, dedizione, passione, inventiva e un’azienda in salute che progetta il suo futuro con un nuovo passaggio del testimone. La ditta Tonelli, che a metà dicembre ha festeggiato la prima decade del suo secondo secolo di vita, è una vera e propria istituzione di Granarolo.
L’attività non prese il via nella nostra città ma a Pianoro, dove nel 1909 Adolfo Tonelli mise su un’impresa personale di falegnameria. I suoi primi clienti furono gli agricoltori, ai quali vendeva, progettava e riparava gli attrezzi e i macchinari del lavoro quotidiano nei campi. Adolfo ebbe tre figli: Anselmo, falegname; Adriano, artista del ferro; Agostino, segantino a domicilio. Nel 1946 la famiglia, rimasta senza casa e laboratorio a causa della guerra, si trasferì a Granarolo, all’angolo tra la San Donato e via Dante Alighieri, dove ancora oggi ha sede l’officina Tonelli. Fino al 1958 i fratelli lavorarono insieme, poi le loro strade professionali si separarono. Adriano si mise in proprio e nel 1961 lo raggiunse il figlio Dante, con in tasca il diploma di tecnico specializzato in meccanica dell’Istituto Aldini Valeriani. A quell’anno risale l’acquisto del tornio “Merli” che ancora oggi viene usato nel laboratorio. Poterono così ampliare le attività alla meccanica e alla carpenteria metallica, con lavorazioni più complesse.
“Il primo grande lavoro fu il restauro del sottotetto e la messa in sicurezza della volta del Teatro Comunale – raccontano Dante e il figlio Leonardo, rappresentante della quarta generazione e ora titolare della “Tonelli 1909” -. Già dagli anni ’60 avevamo iniziato a collaborare con l’Istituto di Tecnica delle Costruzioni della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, costruendo macchine per le prove di carico strutturali. Fu il motivo per cui il professor Pozzati volle noi per il lavoro al Comunale. Vi lavorammo per 5 mesi e la nostra struttura è ancora ben visibile”. Sono nate nella nostra officina anche 9 macchine per il sollevamento delle scenografie sul palcoscenico: realizzate nel 1988, le bacheche del porticato e le porte d’ingresso di portineria e foyer.
“Abbiamo fatto anche molte altre cose – aggiunge Dante –. Sotto la direzione dell’ing. Raffagli, ad esempio, abbiamo contribuito al restauro della Torre dell’Arengo di Bologna, della colonna della Madonna in piazza San Domenico, e dello storico Caffè Zanarini; abbiamo creato scale con strutture in metallo in importanti palazzi della città e costruito la struttura per lo spostamento in sicurezza della statua del Perseo di Cellini dalla Loggia dei Lanzi al museo degli Uffizi di Firenze, fornendo anche la manovalanza necessaria all’operazione”.
Negli ultimi anni l’attività dell’officina Tonelli - in cui lavorano anche la signora Olga, moglie di Dante, suo fratello Valerio e Francesca, moglie di Leonardo – si è concentrata soprattutto sulla manutenzione e realizzazione di macchine automatiche industriali per fare la pasta.
“Dal 1973 collaboriamo col Pastificio Granarolo – spiegano Dante e Leonardo -, per il quale abbiamo creato taglierini per diversi formati di tagliatelle e poi, su richiesta del titolare, abbiamo ideato e costruito una macchina per fare i garganelli. Nel 2014 ne abbiamo realizzata una nuova versione che lavora già sull’impasto e procede fino alla piegatura del garganello, lasciando le punte allineate. Poi, visto il suo successo, l’anno scorso ne abbiamo completata una seconda. Insieme producono quasi 500 kg di garganelli all’ora. Non ne esistono di uguali sul mercato: sono il frutto delle nostre idee, della nostra perseveranza nelle innumerevoli giornate trascorse in officina a fare prove con la sfoglia tirata a mano, fino a trovare il modo per creare il garganello perfetto”.
In fotografia la premiazione della famiglia Tonelli nella sala del Consiglio Comunale, avvenuta lo scorso 23 dicembre.