Descrizione
Il sindaco Alessandro Ricci ha commentato i numeri del contagio nel territorio, esprimendo una forte preoccupazione soprattutto verso le persone positive asintomatiche che possono essere vettori inconsapevoli del contagio. E rivolge a tutti un appello, in primis alle famiglie, a rispettare e far rispettare ai propri figli tutte le misure per limitare la diffusione del virus, rinunciando alle attività non essenziali, anche per rispetto di coloro che stanno lavorando per garantire la nostra salute.
"Nella settimana scorsa abbiamo registrato 36 nuovi contagi, di cui 26 asintomatici e 10 sintomatici. Ormai abbiamo quasi 100 persone in isolamento nel territorio, la cui età media è di 35 anni: la fascia più colpita è quella dei giovani, molti sono nati dopo il 2000, positivi o in isolamento con i loro genitori; gli over 65 per fortuna sono ancora molto pochi.
I Comuni della prima cintura hanno risultati molto simili ai nostri se non peggiori, mentre realtà più distanti dalla città hanno dati meno preoccupanti e dovremo cercare di indagare e comprendere le ragioni di questo trend.
Non vi nego la grande preoccupazione per l'evoluzione dei contagi nel nostro territorio: la prevalenza di positivi asintomatici da una parte non genera condizioni di immediata pressione sui servizi ospedalieri, ma dall'altra significa che dobbiamo porre molta attenzione proprio su questi casi: le persone positive che non hanno sintomi possono diffondere il virus senza averne la consapevolezza, seppur in forma e con carica batterica diversa. Mi riferisco in particolare ai ragazzi e alle ragazze che frequentano le nostre scuole e che potrebbero contrarre il virus fuori dalla scuola. I protocolli scolastici anti-Covid funzionano, le classi coinvolte vengono poste in isolamento precauzionale in attesa del tampone (salvo altra decisione dell’Igiene pubblica).
Ma è necessaria una grandissima consapevolezza e responsabilità da parte dei genitori e delle famiglie. Ai primi sintomi che si manifestano vi chiedo di adottare subito le misure di precauzione e limitare i contatti extrascolastici fra i ragazzi, in questo periodo. Cercate di sensibilizzare i vostri figli e figlie all’uso di tutte le precauzioni necessarie: mascherina sempre, mani lavate spesso e disinfettante a gogo, distanziamento e non fare assembramento.
Ci prepariamo a nuovi provvedimenti per contenere la diffusione del contagio. Nessuno è contento, ma si tratta di azioni necessarie perché non ci possiamo permettere di arrivare oltre il livello di guardia. Serve senso di responsabilità da parte di ognuno di noi. La nostra rinuncia quotidiana pesa eccome, sbagliato negarlo o sottovalutarlo. Pesa a noi, pesa a chi con con le nostre azioni a cui dobbiamo rinunciare ci lavora, ci vive e consente a tante famiglie di avere uno stipendio. Non neghiamo la realtà, ma è altrettanto vero che se vogliamo proteggerci, proteggere gli altri dobbiamo mettere in discussione qualcosa e dobbiamo fare delle scelte prioritarie. Vogliamo provare a tenere aperte le scuole? Vogliamo garantire che gli ospedali non vadano in affanno e possano garantire le prestazioni essenziali? Vogliamo che la gran parte dei luoghi di lavoro possa continuare a funzionare?
Non ci sono rinunce piacevoli, ma credo che di fronte ad una emergenza mondiale come questa siano essenziali e decisive. Lo dobbiamo fare anche per rispetto di coloro che stanno lavorando per garantire la nostra salute, rischiando loro. Non perdiamo la speranza, il nostro impegno sarà importante: non è più il tempo del “faccio come mi pare”."
"Nella settimana scorsa abbiamo registrato 36 nuovi contagi, di cui 26 asintomatici e 10 sintomatici. Ormai abbiamo quasi 100 persone in isolamento nel territorio, la cui età media è di 35 anni: la fascia più colpita è quella dei giovani, molti sono nati dopo il 2000, positivi o in isolamento con i loro genitori; gli over 65 per fortuna sono ancora molto pochi.
I Comuni della prima cintura hanno risultati molto simili ai nostri se non peggiori, mentre realtà più distanti dalla città hanno dati meno preoccupanti e dovremo cercare di indagare e comprendere le ragioni di questo trend.
Non vi nego la grande preoccupazione per l'evoluzione dei contagi nel nostro territorio: la prevalenza di positivi asintomatici da una parte non genera condizioni di immediata pressione sui servizi ospedalieri, ma dall'altra significa che dobbiamo porre molta attenzione proprio su questi casi: le persone positive che non hanno sintomi possono diffondere il virus senza averne la consapevolezza, seppur in forma e con carica batterica diversa. Mi riferisco in particolare ai ragazzi e alle ragazze che frequentano le nostre scuole e che potrebbero contrarre il virus fuori dalla scuola. I protocolli scolastici anti-Covid funzionano, le classi coinvolte vengono poste in isolamento precauzionale in attesa del tampone (salvo altra decisione dell’Igiene pubblica).
Ma è necessaria una grandissima consapevolezza e responsabilità da parte dei genitori e delle famiglie. Ai primi sintomi che si manifestano vi chiedo di adottare subito le misure di precauzione e limitare i contatti extrascolastici fra i ragazzi, in questo periodo. Cercate di sensibilizzare i vostri figli e figlie all’uso di tutte le precauzioni necessarie: mascherina sempre, mani lavate spesso e disinfettante a gogo, distanziamento e non fare assembramento.
Ci prepariamo a nuovi provvedimenti per contenere la diffusione del contagio. Nessuno è contento, ma si tratta di azioni necessarie perché non ci possiamo permettere di arrivare oltre il livello di guardia. Serve senso di responsabilità da parte di ognuno di noi. La nostra rinuncia quotidiana pesa eccome, sbagliato negarlo o sottovalutarlo. Pesa a noi, pesa a chi con con le nostre azioni a cui dobbiamo rinunciare ci lavora, ci vive e consente a tante famiglie di avere uno stipendio. Non neghiamo la realtà, ma è altrettanto vero che se vogliamo proteggerci, proteggere gli altri dobbiamo mettere in discussione qualcosa e dobbiamo fare delle scelte prioritarie. Vogliamo provare a tenere aperte le scuole? Vogliamo garantire che gli ospedali non vadano in affanno e possano garantire le prestazioni essenziali? Vogliamo che la gran parte dei luoghi di lavoro possa continuare a funzionare?
Non ci sono rinunce piacevoli, ma credo che di fronte ad una emergenza mondiale come questa siano essenziali e decisive. Lo dobbiamo fare anche per rispetto di coloro che stanno lavorando per garantire la nostra salute, rischiando loro. Non perdiamo la speranza, il nostro impegno sarà importante: non è più il tempo del “faccio come mi pare”."
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Ultimo aggiornamento pagina: 06/11/2020 11:37:22