Descrizione
Maurizia Muzzi è volontaria del “Telefono Amico”, il servizio nato durante l'emergenza Coronavirus per offrire aiuto e sostegno alle persone anziane e più fragili: lavora insieme ai Volontari della Protezione Civile di Granarolo e si è dedicata a questo nuovo impegno con un'energia e una passione inesauribili, ascoltando ogni persona con attenzione e offrendo parole di conforto e premure, proprio come faceva con i genitori anziani che sono mancati recentemente.
Maurizia è in pensione e ha lavorato per 37 anni al Comune di Granarolo dell'Emilia, prima come responsabile dell'ufficio scuola e poi in segreteria generale e del sindaco: nella fotografia di copertina è al centro, ritratta insieme alla mamma e alla zia.
Vi proponiamo qui un estratto della lettera che ci ha scritto, in cui emerge lo spirito solidale e generoso della comunità granarolese e l'invito a dedicare più tempo e attenzione ai nostri anziani e alle persone che possono aver bisogno di una mano o di un semplice sorriso.
“Non ho impegni lavorativi, per cui mi sono resa da subito disponibile per il Telefono Amico. Come impostare le telefonate? E' stato da subito semplice: attraverso l’ascolto. Attraverso l'ascolto comprendi quali sono le esigenze dell’anziano e quali saranno le sue difficoltà con il prosieguo e l’inasprimento delle restrizioni. Prendi atto della sua autonomia, conosci la sua solitudine o l’amore della rete famigliare che lo sostiene.
Mi giunge la instancabile generosità delle nostre mamme, della mia mamma che ha ammesso di aver bisogno di aiuto solo nella malattia… e mi è semplice trovare le parole affettuose per dirle non esca di casa, possiamo aiutarla nelle sue necessità. Mi giunge l’assertività e il non voler mollare, di mio padre.
Una signora over 75, quasi un po’ risentita, gentilmente mi dice “Grazie per avermi dato i numeri di telefono per le consegne a casa della spesa…. Ma io non voglio impegnare i volontari perché è bene che si dedichino agli anziani”.
E’ commovente anche scoprire come un nonno ha ritrovato la compagnia del nipote, che con questa emergenza ha preferito per un po’, trasferirsi a casa sua. Ai figli e ai nipoti rinnovo sempre l’invito di rimanere collegati al sito web del Comune, vuoi per gli aggiornamenti, vuoi per le opportunità sempre in aumento di ordinare gli alimenti anche a distanza, prodotti anche freschi e di farli consegnare al domicilio dei nostri anziani, sappiamo quanto apprezzano il buon cibo e qualche golosità è sempre molto gradita.
C’e la famiglia formata dal fratello di 81 anni e dalla sorella di 89, lei non è autosufficiente da anni. Lui mi dice che era andato alla coop, qualche giorno prima, che la lunga fila lo aveva messo ko.. ma non ha ancora bisogno di assistenza a domicilio mi risponde, perché ce la fa. Mi dice che ha sempre collaborato nel volontariato, ma lavori faticosi..allestire i padiglioni per gli eventi.. mi dice di salutargli l’amico Ricci. Lo richiamo alcuni giorni dopo, gli chiedo come è andata la consegna a casa della spesa, mi sembra soddisfatto. Gli porto i saluti del sindaco che si raccomanda di stare a casa.
C’è la signora anziana che vive sola e non risponde da ieri al telefono. Contatto una sua vicina “Si è vero, sono due giorni che non la sento, sa abita sopra di me” e le chiedi se cortesemente può verificare e subito si rende disponibile ad essere più vigile, a restare più in contatto.
Io ho sempre cercato l’abbraccio nei miei famigliari, negli amici, nei colleghi, il Coronavirus me lo aveva da subito vietato. In questo percorso che nessuno conosceva, mi sono immaginata sì, non una sola volta. Ho usato serietà nel passare più informazioni possibili, e se l’ho ritenuto per far comprendere che uscire rappresenta un esporsi inutile ad un rischio reale, sono stata anche un po’ severa.
Ma sempre parole di ottimismo, di conforto che mi giungono spontanee, davanti all'amabilità di chi risponde. Quando insieme si sorride, quando concludo la telefonata e dico Ilde, Cesare, Rina vi abbraccio, ricevo io energia e speranza, oltre quanto sarebbe possibile aspettarsi.
Chiedo scusa se mi sono dilungata, ho ritenuto dar più voce a chi ….non è sui social. Chiedo scusa se non ho ricordato le tante altre persone che questo percorso mi ha permesso di conoscere. Sono loro i nostri anziani, i più generosi, i più tenaci. Stanno facendo grandi sforzi per diventare tecnologici, per poter dialogare con figli e nipoti, sono coloro che non chiedono.
Non diamo nulla per scontato, scegliamo di dedicare loro parte del nostro tempo, che mai come ora forse in certe giornate, abbonda.
In questo percorso in cui chi più riceve sono io, mi sento privilegiata. Se sono riuscita io senza particolare esperienza, senza conoscerli a conquistare la loro fiducia al telefono, a prendermi un po’ cura delle loro istanze e delle loro esigenze, beh chiunque può riuscirci, chiunque può in emergenza o non in emergenza, prestare attenzione, tendere la mano alla vicina sola anziana, alla persona fragile, alla donna che vive un contesto famigliare difficile, all’adolescente in maggiore difficoltà ora, perché fuori dal tradizionale percorso scolastico.
E se mi permettete, vorrei riprendere qui l’allarme sulla difficilissima condizione in cui oggi vivono i bambini autistici chiusi nei piccoli spazi di casa, con i loro famigliari. E chiedo, se non viene concesso il permesso alle persone con disabilità intellettiva di uscire di casa nel rispetto delle norme vigenti, seppure per loro le uscite rappresentino solo una necessità; se si rinvia sempre più la ripresa delle indispensabili terapie domiciliari, non è che ognuno di noi dovrebbe forse riverificare qualcosa nel suo comportamento? Dovremmo essere felici di vedere dalle nostre finestre, un bambino con un fiocco azzurro al braccio con cui tiene la mano del suo papà. ...ed è attraverso questo percorso, con immenso piacere che ho potuto meglio conoscere i Volontari della Protezione Civile di Granarolo, persone motivate e generose.. una squadra coesa, ben strutturata e preparata e…..
GRAZIE, Maurizia Muzzi”
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Ultimo aggiornamento pagina: 26/05/2020 16:20:41