Descrizione
In queste settimane i farmacisti del territorio sono un punto di riferimento per la comunità e hanno un ruolo essenziale nella sfida contro il Coronavirus. Le difficoltà principali sono legate alla necessità di dover mettere in atto le misure per salvaguardare la propria salute a quella dei cittadini, di ridurre al massimo la mobilità dei cittadini e di approvvigionare alcune tipologie di articoli, come le mascherine.
Abbiamo intervistato Lucia Celadon, titolare della Farmacia Fabbri di Granarolo dell'Emilia, che ci ha raccontato come stanno vivendo queste difficili settimane.
La farmacia è un punto di riferimento per la comunità e lo è ancor più adesso: come state affrontando questa difficile situazione?
E' ovviamente un periodo faticoso e stressante, ma riusciamo a gestire bene questa emergenza e a far fronte alle richieste dei cittadini, che si rivolgono a noi non solo per acquistare i farmaci, ma anche per essere assistiti, consigliati e talvolta rassicurati.
Le uniche difficoltà di approvvigionamento riguardano le mascherine: nel giro di poche ore, abbiamo distribuito quattromila mascherine; attendiamo nuove forniture i prossimi giorni.
Lo stress principale che viviamo ogni giorno è legato al fatto di essere sempre in prima linea, continuamente esposti al rischio di contagio. Per portare avanti il nostro lavoro e garantire il nostro servizio alla comunità, non ci dobbiamo ammalare e per questo serve la collaborazione di tutti.
Quali sono le principali le difficoltà e come si stanno comportando i cittadini che vengono in farmacia?
Alcuni cittadini si presentano più volte nell'arco di pochi giorni e questo ci fa capire che molti vengono in farmacia per avere un buon motivo per uscire di casa. Lo possiamo capire, ma questo comportamento è sbagliato e cerchiamo di far comprendere quanto sia importante restare a casa e rispettare le regole.
C'è chi chiede di ordinare prodotti di particolari marche che non sono disponibili e non si accontenta di altri parafarmaci presenti che svolgono la stessa funzione: queste persone non si rendono conto che questo comportamento aumenta il rischio di contagio, perché comporta due giri in farmacia da parte del cliente, maggiori giri da parte dei corrieri e naturalmente maggiore esposizione per noi farmacisti.
Inoltre, ogni tanto è faticoso far rispettare la distanza interpersonale e quindi dobbiamo intervenire.
Molti cittadini hanno preso la brutta abitudine di venire alle 12:30, poco prima della chiusura, pensando che ci sia meno gente: questo è sbagliato e ci costringe spesso a chiedere di tornare nel pomeriggio.
Come state cercando di ridurre la mobilità delle persone?
Consegniamo i farmaci a domicilio ai cittadini che ne fanno richiesta e che hanno più di 65 anni o che presentano patologie. Facciamo circa 15-20 consegne a domicilio al giorno. I volontari della protezione civile gestiscono circa una sessantina di consegne al giorno di farmaci, agli anziani che si sono rivolti al Telefono Amico attivato dal Comune.Inoltre, invitiamo le persone a seguire i nostri consigli e acquistare i prodotti e i farmaci che sono disponibili, per limitare il più possibile i giri in farmacia, come detto prima.
Come funziona il ritiro dei farmaci mutuabili con ricetta elettronica?
Dal 2 aprile è operativo il nuovo servizio che prevede il ritiro dei medicinali, ordinati al proprio medico e da lui prescritti, esibendo in farmacia la sola tessera sanitaria.Questo nuovo servizio si applica esclusivamente ai farmaci mutuabili e sempre dopo averne fatto richiesta al medico di famiglia. Tutti gli altri medicinali seguono le regole di sempre.
Quale messaggio vuole rivolgere ai cittadini?
Con l’aiuto di tutti ce la faremo. Ma per poter uscire presto da questa situazione, dobbiamo tutti rispettare le regole e le restrizioni, per tutto il tempo che ci verrà chiesto.
Gli spostamenti devono essere ridotti al minimo essenziale e solo per i motivi stabiliti dalla normativa: stare in casa è un atto dovuto e responsabile anche perché i numeri dei contagi sono ancora molto alti, nonostante un lieve rallentamento.
Chiediamo di avere pazienza e di rispettare il nostro lavoro: noi farmacisti siamo soggetti a rischio e non possiamo ammalarci, perché il nostro servizio è necessario per garantire la salute di tutti.
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Ultimo aggiornamento pagina: 26/05/2020 16:15:02