Descrizione
Il Centro Integrato Anziani del Comune di Granarolo dell’Emilia è coordinato da Barbara Cuoghi della cooperativa Cadiai, a cui è affidata la gestione della struttura e che è in stretto contatto con i Servizi Sociali comunali. Stanno affrontando la situazione con professionalità e competenza, al servizio dei 28 anziani ospiti della struttura: la prevenzione è la principale arma contro il Coronavirus, un nemico invisibile che gli anziani ospiti reputano peggiore persino della guerra che hanno vissuto da bambini.
Può farci un quadro della situazione del Centro Integrato Anziani e raccontarci come state affrontando l’emergenza?
La situazione che stiamo vivendo è delicata e difficile: il Coronavirus ci ha colpiti tutti, perché è un nemico invisibile di fronte al quale siamo tutti a rischio e ha modificato il nostro modo di vivere e di relazionarci con gli altri.
Al Centro Integrato Anziani la situazione attualmente è buona e penso che gran parte del merito sia da attribuire alle misure di prevenzione che abbiamo adottato fin dall’inizio dell’emergenza. Fin dai primi giorni, quando ancora regnava incredulità e incertezza, abbiamo valutato con l'Amministrazione comunale che fosse opportuno dare un'interpretazione il più restrittiva possibile alle indicazioni date dalle ordinanze governative.
Dal 22 di febbraio abbiamo ridotto a 30 minuti al giorno per ogni ospite le visite dei parenti, che sono state poi sospese del tutto dal 4 di marzo, mentre dal 9 di marzo è stato chiuso il Centro Diurno: all’inizio questi provvedimenti sono stati criticati ma oggi, a distanza di un mese e alla luce di quello che sta accadendo in tante case di riposo, le famiglie ci ringraziano per aver scelto con fermezza di chiudere le porte della residenza.
Inoltre, il personale ha utilizzato fin da subito il materiale di protezione, mascherine, guanti, camici e abbiamo ridotto le attività di animazione degli ospiti: l'animatrice, che prima veniva sia al mattino sia al pomeriggio, ora viene solo la mattina.
Rispettiamo tutti la distanza interpersonale di almeno un metro, osserviamo tutte le misure igieniche preventive e abbiamo ritenuto opportuno separare gli ospiti in due sale durante i pasti, per aumentare la distanza fra i tavoli.
Quanti sono gli ospiti e quali sono le loro condizioni di salute?
Ospitiamo in tutto 28 anziani ed attualmente stanno tutti bene, nonostante le loro patologie di base comunque non siano “andate in vacanza”: questa settimana uno dei nostri anziani ha presentato per un giorno un po’ di febbre (37°), ora risolta, ma visto che, come si dice, prevenire è meglio che curare, abbiamo attivato una apposita procedura, stilata dal nostro staff sanitario e di coordinamento, che prevede una camera dedicata all’isolamento preventivo, e l’utilizzo di tutti i dispositivi di protezione necessari al caso, dispositivi che comunque abbiamo sempre avuto all’interno del servizio per fare fronte ad altre patologie che ne richiedono l’utilizzo.
Fin da subito abbiamo condiviso con gli ospiti l’importanza di attivare misure di prevenzione: si sono tutti mostrati molto collaborativi e mantengono la distanza di sicurezza tra di loro.
Come hanno reagito gli ospiti quando hanno saputo del Coronavirus e come interagiscono con i parenti?
Sono sempre stati tutti molto partecipi e seguono con attenzione le notizie al telegiornale e la lettura dei quotidiani che compriamo ogni mattina; hanno detto che questo virus è molto peggio della guerra che hanno vissuto da bambini e da giovani: i tedeschi almeno li vedevano, mentre questo è un nemico invisibile ed è più difficile difendersi da qualcosa che non si vede.
Per parlare e vedere i parenti, ora che le visite sono state sospese, oltre al telefono abbiamo messo a disposizione un tablet con cui fanno video-chiamate tutte le volte che lo desiderano.
Quale messaggio desidera trasmettere agli ospiti e alle loro famiglie?
Lavoro con gli anziani da 21 anni, sono soddisfatta di come abbiamo gestito finora la situazione e spero vada sempre tutto bene: ho visto che altre strutture come la nostra sono in grave difficoltà e questo mi dispiace; penso che contro questo virus sia necessario applicare rigorosamente tutte le misure più drastiche, in modo da prevenire la diffusione dei contagi.
Sia io che il mio collega psicologo, in servizio presso il Centro per offrire un supporto psicologico agli ospiti ed ai loro famigliari, diciamo sempre a tutti che dobbiamo tenere duro, rispettare le regole, aver fiducia e credere che...andrà tutto bene!
Il messaggio che vorrei mandare è questo: speriamo tutti che questa situazione finisca presto e che ne usciremo tutti indenni, per tornare a quella normalità che forse prima ci stava un po’ stretta ma che in fondo al nostro cuore ci andava bene; è proprio ora che siamo in mezzo al mare che dobbiamo remare tutti assieme! Insieme ne usciremo forse ammaccati, provati e tristi, ma sicuramente con la grande forza che ci contraddistingue!
Grazie a Barbara e a tutto lo staff del Centro Integrato Anziani per la professionalità, la passione, la cura con cui si dedicano ai nostri nonni!
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Ultimo aggiornamento pagina: 26/05/2020 16:17:16