Spreco alimentare, dal 2007 in Emilia-Romagna recuperati 22 milioni di euro di prodotti grazie ai progetti del Last minute market

Il Comune di Granarolo dell'Emilia, socio di Sprecozero.net, diffonde i dati presentati dalla Regione Emilia-Romagna relativi al "Rapporto 2018 dell'Osservatorio Waste Watcher" che fotografa, su scala nazionale e regionale la...
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6 novembre 2018

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Il Comune di Granarolo dell'Emilia, socio di Sprecozero.net, diffonde i dati presentati dalla Regione Emilia-Romagna relativi al "Rapporto 2018 dell'Osservatorio Waste Watcher" che fotografa, su scala nazionale e regionale la situazione, i comportamenti da attuare e la percezione dello spreco alimentare sulle nostre tavole.

Con particolare attenzione, l’Osservatorio Waste Watcher ha indagato i dati dell’Emilia-Romagna, regione pilota rispetto ai recuperi Last Minute Market e motore della campagna Spreco Zero nata presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna. 

In base al rapporto, lo spreco domestico rappresenta un danno economico secondo 9 italiani su 10 (93%), di forte impatti diseducativo per i giovani (91%).

La presenza di cibo scaduto nelle dispense o in frigorifero è in testa alle ragioni dello spreco i regione (43%): indice di prodotti acquistati probabilmente in eccesso (40%) o ammuffiti (43%). L’87% dei cittadini emiliano-romagnoli getta il cibo due volte a settimana o più raramente, il 15% una volta alla settimana e l’8% più volte nel corso di una sola settimana. Un comportamento che il 92% dei cittadini giudica irresponsabile. Così il 56% dei cittadini dichiara di conservare il cibo avanzato oppure consuma quello appena scaduto se ancora buono (46%) o controlla che venga mangiato prima della scadenza (41%).

“La responsabilità nei consumi va di pari passo con una cittadinanza consapevole e rispettosa - afferma l’assessore regionale a Turismo e Commercio Corsini-. Va coltivata una sensibilizzazione sociale e sugli stili di vita: dall’educazione nelle scuole, al monitoraggio nella grande distribuzione, allo sviluppo di una vera e propria cultura di riduzione dello spreco alimentare. Resta comunque da fare ancora parecchio per rendere più diffusi comportamenti di riduzione degli sprechi di cibo. La Regione c’è  ma i progetti hanno bisogno di risorse per camminare e produrre risultati, per questo mi auguro che l’attuale governo mantenga i contributi garantiti in questi anni dai governi precedenti.  Occorre moltiplicare l’impegno per diffondere anche fuori dal perimetro regionale la nostra sensibilità, gli esempi e le esperienze virtuose nate qui; non è un caso che l’esperienza del Last Minute Market, emblema del recupero del cibo e della prevenzione dello spreco alimentare, abbia preso vita in Emilia-Romagna vent’anni fa e da qui sia diventato una realtà di eccellenza europea nel recupero degli sprechi alimentari. La Regione - prosegue Corsini - da tempo è attenta a dinamiche economiche più eque, sostenibili sotto il profilo ambientale e sociale, più solidali e comunitarie, tanto, ad esempio, da normare con due leggi regionali (19/2016 e 16/2015) la promozione dell’economia solidale e il sostegno all’economia circolare, che ruota in sostanza su riuso e riciclo”. 

“Mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo - spiega Andrea Segrè dell’Università di Bologna, fondatore Last Minute Market e campagna Spreco Zero -. I paradossi del cibo sono evidenti: 815 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e una persona ogni tre è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità. A breve prenderanno il via le iniziative della campagna Spreco Zero per i primi 20 anni di Last Minute Market, un progetto nato fra l’autunno 1998 e la primavera ’99 che vogliamo celebrare con molte iniziative fino al 5 febbraio 2019, 6^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco. Tutti possiamo dare il nostro contributo”. 

Quali sono le strategie per la prevenzione dello spreco? Prima di tutto la pianificazione della spesa (85%), i packaging intelligenti che cambiano colore (84%) e il controllo delle temperature del frigo (84%). E rispetto ai figli, che regole si danno in casa? non sprecare il cibo, per l'86%, scegliere la qualità (sempre 86%) e rispettare la stagionalità del cibo (85%); un po’ meno il risparmio negli acquisti (81%). E come ha influito la sensibilizzazione di questi anni? Sostanzialmente senza differenze per il 57% degli intervistati, mentre per 4 italiani su 10 lo spreco è diminuito (39%). 

Tra le iniziative presentate anche la nuova edizione del "Premio vivere a spreco zero", testimonial l’artista Giobbe Covatta: “Un riconoscimento all’Italia sostenibile - spiega Luca Falasconi, curatore del progetto 60 Sei ZERO promosso da Distal Università di Bologna con Ministero dell’Ambiente - che valorizza le buone pratiche e iniziative virtuose adottate sul territorio nazionale da soggetti pubblici e privati, premiando le esperienze più innovative in modo tale da favorirne la diffusione e la replica sul territorio. La sensibilizzazione sui temi dello spreco di cibo e dell’educazione alimentare passa anche e soprattutto attraverso gli esempi concreti”. 

La partecipazione è aperta a tutti e le segnalazioni vanno inviate sul sito www.sprecozero.it [4]  entro l'11 novembre 2018.

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